Scrittura online – Fuori l’autore

Sei un attore che vuole misurarsi con la scrittura e scrivere un testo da interpretare?  Vuoi provare a capire i meccanismi di costruzione di una drammaturgia che funzioni in teatro? Ti incuriosisce il lavoro del drammaturgo? Vuoi dar voce a personaggi che abitano il tuo immaginario e farli dialogare, inventando una storia?

Qui troverai pane per i tuoi denti e per il tuo appetito teatrale!

In cosa consiste il corso? Questo è un corso online molto “pratico” che ti aiuta a scrivere per il teatro e non solo. E’ possibile studiare anche un percorso personalizzato per chi vuole scrivere un racconto o un romanzo.  Il tutor ti accompagnerà gradualmente nel tuo cammino mettendo a disposizione la sua esperienza e i suoi consigli, ti proporrà esercizi e riflessioni, revisionerà periodicamente con te il lavoro che scriverai, insomma non ti “mollerà” finchè non avrai concepito una tua creazione originale.

Perchè un corso online? I vantaggi di un corso online sono molteplici. In primo luogo non abbiamo bisogno di uno spazio fisico: abbattiamo così una serie di spese aggiuntive per allievo e insegnante che andrebbero a gravare sul costo del workshop. Lo puoi fare da tutta Italia. Inoltre hai la possibilità di avere il tutor tutto per te, in uno scambio individuale e personalizzato. Hai più tempo per spiegargli che cosa vuoi scrivere, per approfondire la storia e i personaggi, per verificare insieme la revisione del tuo testo che verrà corretto durante la settimana ogni volta che gli invierai del materiale.

Cosa scrivere? Puoi scegliere tu il modulo e l’argomento che preferisci trattare tra quelli proposti oppure se hai già una tua idea e una tua storia il tutor ti aiuterà a svilupparla, a creare struttura e personaggi e a arrivare a un testo compiuto.

Di cosa ho bisogno? Il tutor si connetterà con te per una lezione settimanale della durata di 70 minuti attraverso Skype. Devi quindi essere iscritto a Skype, avere un tuo account e una mail personale.

Come si svolgerà la lezione? Ogni lezione prevede 50 minuti di corso e 20 minuti di discussione/revisione del testo che scriverai a casa durante la settimana mettendo in pratica  consigli e esperienze accumulati durante l’incontro. Oltre alla lezione settimanale con te, il tutor revisionerà di volta in volta il testo che tu gli invierai per mail e ne discuterà  nella lezione successiva.

Durante la lezione vera e propria di 50 minuti il tutor ti proporrà spunti di riflessione, esercizi di scrittura estemporanea, creazione di dialoghi, descrizione dei personaggi e esperienze di immedesimazione, brainstorming e approfondimenti della tua storia, per verificare verosimiglianza, credibilità della tua trama e fluidità, senso e linguaggio dei tuoi dialoghi.

L’ultimo incontro sarà interamente volto a una revisione completa del tuo testo, condotta insieme. A questo punto sceglierai un titolo e la tua storia sarà ufficialmente nata.

Come faccio a pagare e quanto costa? Il corso di scrittura teatrale di otto lezioni a cadenza settimanale da 60 minuti ciascuna costa 250 euro. Per la narrativa le lezioni consigliate (un percorso personalizzato, costruito ad hoc sull’allievo, sia che si tratti di un corso autobiografico che finalizzato a un racconto di fantasia) sono dieci e costano 280 euro. Il costo è anche comprensivo delle revisioni e correzioni settimanali fatte per mail dal tutor. Potrai pagare con bonifico bancario, le coordinate ti saranno fornite al momento dell’iscrizione. In alcuni casi, è possibile rateizzare il pagamento del corso di narrativa in due tranche per agevolare lo studente.

Quando fare il corso? Puoi suggerire tu stesso il giorno della settimana e l’orario del tuo corso, ovviamente concordando la disponibilità con il tuo tutor. E’ consigliabile avere sempre lo stesso giorno e lo stesso orario settimanale ma è prevista una certa flessibilità per occasioni straordinarie o impegni imprevisti. Attenzione però! La scrittura è anche autodisciplina: imponiti di rispettare scadenze e impegni, fai ordine mentale e “obbligati” a una certa continuità, altrimenti il corso sarà una perdita di tempo e non porterà a niente. Il tutor mette a disposizione la sua competenza e il suo incoraggiamento, tu devi metterci anima, serietà e passione.

Quello che ti chiede il tuo tutor. Per prima cosa ti chiederò di scrivermi le tue motivazioni e mandarmi una mail a mail@lauraforti.it. Se inizi un workshop devi essere convinto, firmi un contratto morale con me ma anche con te stesso. Io ti chiederò costanza, puntualità nella scrittura e nella consegna del testo (dovrai rielaborare il materiale del workshop durante la settimana e spedirmelo per la revisione), voglia di giocare e di metterti in gioco. E soprattutto ti chiederò di goderti a pieno questo spazio che prendi per te, per le tue emozioni e per i tuoi pensieri.

Alcune norme di comportamento. Il tutor è disponibile a venire incontro all’allievo per trovare una soluzione ai problemi logistici e concordare un orario di suo gradimento; ma quando si inizia il corso si sottoscrive anche un contratto “morale” basato sull’impegno, il rispetto e la responsabilità. Cambiare continuamente giorno e orario e comunicare assenze all’ultimo minuto non è buona norma e non fa bene al lavoro. Un impegno last minute che fa slittare la lezione può capitare a tutti e fino a due volte è “tollerato”: dalla terza la lezione si considera fatta e viene pagata. Questo vale anche per le comunicazioni fatte il giorno stesso della lezione; l’allievo deve comunicare che non sarà presente alla lezione almeno un giorno prima.

Gli argomenti dei moduli. Ho scelto temi che in qualche modo mi sono cari che ho trattato anch’io perchè mi farebbe piacere trasmettere un po’ della passione e delle emozioni che hanno generato in me quando ne ho scritto. Chi ha scelto un mio workshop probabilmente mi conosce già, chi invece non ha mai visto un mio spettacolo né partecipato a un mio laboratorio può farsi un’idea del mio percorso e dei miei testi al sito www.lauraforti.it. In genere mi piacciono molto i temi che si potrebbero definire sociali, ma mi interessa anche molto trovare un rapporto personale con quello di cui sto parlando: inutile fare trattati di sociologia, o testi “a tesi”, non siamo scienziati, filosofi o accademici: noi dobbiamo scrivere di persone, di relazioni umane e di emozioni.

–      LA FAMIGLIA.

–      Partiamo dalla tua. Che famiglia era, è? Hai fratelli, genitori ancora vivi, parenti che sono stati significativi per te? C’è un episodio della tua infanzia che vorresti provare a trattare in teatro? Una persona scomparsa a cui vorresti dire qualcosa? C’è un conflitto della tua autobiografia che vorresti provare a scrivere, mettendoti in scena, magari con un nome cambiato, un’altra identità? Vuoi dare una fine diversa a un fatto della tua vita che nella realtà si è concluso in un certo modo, ribaltando le carte? Qui puoi farlo.

–   Ti interessa invece la famiglia come struttura sociale? Vuoi parlare di come sia cambiata nel tempo, di come siano cambiati i rapporto tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli, vuoi parlare delle nuove famiglie allargate, vuoi farla diventare lo specchio della società in cui viviamo? Vuoi ragionare sui meccanismi e le dinamiche che al giorno d’oggi tengono unita una famiglia? Per te questo nucleo ha ancora un valore affettivo e un’importanza sociale?

–   Al capitolo famiglia appartengono anche i tristi episodi della violenza domestica, della violenza psicologica e fisica all’interno della coppia, delle tensioni tra genitori e figli finite tragicamente. C’è un fatto di cronaca che ti ha colpito?

–      IL RAZZISMO E GLI STEREOTIPI.

–      Il razzismo è di tanti tipi: c’è un razzismo violento, diretto, palese ma ci sono anche tanti pregiudizi più sottili, stereotipi nascosti, ingiustizie quotidiane. Istruzione diversa, diversa provenienza geografica, pelle, sesso, inclinazioni sessuali, religione, denaro, aspetto fisico e addirittura tono di voce, tutti questi fattori entrano in gioco nella conoscenza degli altri e a volte portano a dare giudizi sbrigativi, a creare delle etichette. Ma sotto queste etichette ci sono delle persone, spesso delle sofferenze, sicuramente delle storie. Vuoi provare a andare oltre lo stereotipo? C’è un fatto che ti è successo direttamente, di cui sei stato testimone, che hai letto, che ti andrebbe di trattare in teatro? Vuoi provare a dare voce a chi di solito non viene ascoltato?

–      LA MALATTIA.

–  La malattia è un argomento molto interessante dal punto di vista drammaturgico perchè parla di una crisi e ogni buona drammaturgia racconta un conflitto, una crisi, una spaccatura dell’anima e a volte una rinascita. E’ anche un tema che tutti sentiamo perchè sappiamo che prima o poi ci passeremo o ci siamo già passati o c’è passato qualcuno che abbiamo caro. Vuoi provare a raccontare la tua esperienza trasformandola in un testo teatrale? Sei arrabbiato con un medico che non ti ha capito, con un amico che non ti è stato vicino, con la malattia stessa, la vuoi trasformare in un personaggio e dirgliene quattro? Qui puoi farlo. Oppure vuoi scegliere un argomento che ritieni correlato alla malattia e interessante da trattare a livello sociale, ad esempio, come si sente il malato rispetto alla società (una società salutista, col mito del benessere a ogni costo e dell’immortalità)? Schiacciato, esiliato, dimenticato? Vuoi parlare della macchina burocratica dell’ospedale, del rapporto medico-paziente? Ci sono tanti argomenti interessanti e ricchi di implicazioni umane: l’alzheimer che colpisce duramente il nucleo familiare, la terribile scelta dell’eutanasia, ma anche una malattia cronica come il diabete o un “semplice” mal di testa possono essere invalidanti e discriminanti.

–      IL TEATRO-DOCUMENTO.

–  C’è un fatto della nostra storia che ti incuriosisce, che vorresti approfondire? Un episodio o un personaggio realmente vissuto legato a una guerra, un incidente sul lavoro che non ha portato a una seria indagine, un’ingiustizia, una legge assurda che vuoi contestare o approfondire, un articolo di giornale che ti ha incuriosito e da cui vuoi far partire un’inchiesta? Partendo da un documento esistente (sia un articolo di giornale, un fatto storico, un documento legale) proviamo a costruire una drammaturgia, un’inchiesta teatrale coinvolgendo il pubblico. Inventiamoci narratori, portatori di un’indagine da verificare in teatro insieme agli spettatori e nello stesso tempo proviamo a creare una storia, a dar vita a personaggi che illustrino il documento: diamogli vita. Un racconto corale? Una trama che dà vita a uno spettacolo compiuto, un atto unico con personaggi? Un’alternanza tra narrazione storica e ricostruzione emotiva? Decidi tu stile e linguaggio che deve avere il tuo testo e la tua inchiesta.

–   OPPURE SCEGLI TU L’ARGOMENTO. Hai già un’idea ma non sai come svilupparla? Ti senti bloccato? Hai paura a far emergere un conflitto? Non sai come portare avanti la tensione drammaturgica, la progressione emotiva, il percorso coerente dei personaggi e senti di aver bisogno di un aiuto? Lo troverai. Ma troverai anche un interlocutore che ti potrà mettere ulteriormente in crisi, magari spiazzandoti e costringendoti a rivedere la trama, a immaginare altri punti di vista, a decostruire per poi magari ricostruire qualcosa di completamente nuovo e diverso, qualcuno con cui riflettere, discutere e verificare le tue idee. Troverai incoraggiamento, stimoli e iniezioni di fiducia, qualcuno che si appassionerà alla tua scrittura e avrà a cuore il tuo risultato. E’ un viaggio a due, prima ancora dell’incontro con il pubblico: qualcuno ti vede, ti scopre,ti ascolta. Sei pronto per questa avventura?

 

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